La marea nera di petrolio negli Stati Uniti sta procurando un grande disastro ecologico
Probabilmente verrà catalogato negli annali di storia come il peggiore disastro ecologico ambientale degli Stati Uniti.
La Marea Nera che da oltre 40 giorni minaccia le coste degli Stati Uniti, e in particolare quelle del Golfo del Messico, lascia gli Stati Uniti e in particolare il presidente Barack Obama in una situazione davvero difficile.
Nelle prossime ore, per cercare di risolvere il disastro si peggiorerà di molto la situazione.
Infatti per cercare di tappare la falla nel braccio mobile del pozzo, quest’ultimo dovrà essere tagliato via facendo aumentare la perdita del greggio di circa il 20%.
Questo taglio è indispensabile per collocare un tappo sul braccio mobile del pozzo di petrolio, tappo che dovrebbe arginare la fuoriuscita di petrolio fino al momento che la situazione verrà risolta del tutto.
Questo momento particolare vede nel golfo del Messico più petrolio rispetto a qualsiasi altro disastro ecologico avvenuto nel mondo, quindi maggiore rispetto a quello che ci fu in seguito al naufragio della petroliera Exxon Valdez del 1989 in Alaska.
Le stime del disastro prevedono che se il pozzo non verrà arginato in qualche modo il petrolio continuerà a riversarsi nel mare fino al mese di agosto.
Il governo americano prova a prepararsi al peggio, nel caso naufraghi anche quest’altra manovra che la Bp sta tentando di attuare per fermare il flusso di greggio.
Purtroppo questo disastro ambientale ed ecologico che sta colpendo gli Stati Uniti sta minando la fiducia incondizionata che gli americani riponevano nel proprio governo, e in particolare nel proprio presidente.
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