domenica 30 maggio 2010

Disastro ambientale piattaforma : petrolio : Golfo del Messico : video

Video della situazione del disastro ambientale della piattaforma di petrolio nel Golfo del Messico
Quaranta giorni fa si è danneggiata una piattaforma petrolifera della British petroleum al largo della costa americana, con la conseguente fuoriuscita del greggio in mare aperto.
L’america ha dovuto affidarsi alle tecnologie della Bp per arginare la chiazza di petrolio che andava via via formandosi in mare a causa del petrolio che fuoriusciva dalla perdita.
Ma fino ad ora le tecnologie applicate dalla Bp non hanno dato risultati e la chiazza di petrolio e gas sta raggiungendo le coste rischiando di provocare un disastro ambientale.



L’ultima manovra tentata, la Top Kill, è stato un completo fiasco poiché non è riuscita ad arginare la chiazza che ha continuato ad espandersi e ad allargarsi: si sono pompati ben 35 mila barili di petrolio dal mare prima in tre giorni prima di gettare la spugna e rendersi conto che non era la via giusta di risolvere il problema.

Ora però la Bp ha in progetto una nuova manovra, abbastanza rischiosa a detta degli esperti, ma che sembrerebbe l’ultima rimasta, la Lower Marine Riser Package (LMRP) che in sostanza dovrebbe mettere una specie di cupola sopra la macchia, collegarla alla nave cisterna che si trova nelle vicinanze e pompare via dal mare la maggior parte del petrolio che sta inquinando e uccidendo.

Obama, in vacanza con la famiglia, sembra molto scettico al confronto, e dopo le dure critiche subite da parte degli stati più colpiti dal disastro ambientale, non può far altro che continuare ad affidarsi alle tecnologie delle Bp.

Intanto però le coste dei paesi più colpiti (quelli nella prossimità del Golfo del Messico) stanno vivendo una lenta quanto inevitabile condanna a morte.

Gli americani sono arrabbiati e indignati contro l’impotenza del presidente Obama nei confronti della Bp, e migliaia di manifestanti stanno tentando di scuotere l’attenzione su quello che sta accadendo.

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